I Licantropi


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La duplicità del simbolismo dell'animale

Era una piovosa notte d'inverno e la luna piena si affacciava tra i nuvoloni mossi dal vento. Ero quasi arrivato a casa, allorquando all'altezza della stalla sentii i cavalli nitrire nervosamente. Guardai l'orologio: mancavano due minuti a mezzanotte, All'improvviso un rumore di passi attirò la mia attenzione. Mi voltai e vidi un lupo mannaro, che ululava e agitava le braccia. Mi rifugiai su una scala, perché mi avevano detto che questi esseri non possono salire più di tre gradini. Quando poi feci il segno della croce, egli si rotolò per terra nelle pozzanghere e dopo scappò. Questo finché Il lupo non arrivò ad un crocevia; solo allora il male gli passò". Questa non è la descrizione di una scena di Wolf, il film interpretato da Jack Nicholson che con enorme successo ha fatto leva sulla psicosi ancestrale dei lupo mannaro, ma è una delle tante testimonianze che abbiamo raccolto da informatori popolari: essa documenta come ii mito del licantropo, ripescato dalla cinematografia, non sia affatto sopito nella mentalità collettiva. Vale dunque la pena di riflettere sugli aspetti di questa credenza, per comprendere la quale è necessario scavare nella natura misteriosa dei lupo. Il lupo: la bestia per eccellenza, che ci accompagna e ci tormenta fin dall'infanzia. Sin da quando ascoltiamo per la prima volta la terribile favola di Cappuccetto o studiamo sui banchi delle elementari l'incredibile leggenda di Romolo e Remo.

Il lupo, spesso identificato con il Male o con il Maligno, resta uno degli arcani più inquietanti dell'immaginario collettivo. Simboli e misteri dei lupo Il lupo ha, nei suoi significati simbolici, un aspetto duplice: terribile e sotterraneo da un lato, benefico e apportatore di vita dall'altro. Esso è innanzitutto un animale psicopompo, cioè accompagnatore delle anime nell'Aldilà. Ciò è attestato sia da un canto funebre rumeno, secondo cui un lupo conduce il morto "per la via piana verso il Paradiso", sia da un mito dei Pellirosse Algonchini, che lo presenta come il fratello di Menebuch, il quale domina sul regno dei trapassati. Di pelle di lupo era vestito Ade, il Dio greco degli Inferi ed orecchie di lupo aveva il dio etrusco della Morte. In tutta la tradizione nordica il lupo è temuto come divoratore di astri, in quanto la sua gola profonda inghiottisce l'astro luminoso per eccellenza, cioè il Sole.

Da questa credenza deriva l'espressione proverbiale "tempo dei lupi" per indicare la notte e l'inverno. Dall'altra parte, però, ad attestare la sua sconvolgente positività, si accampa proprio il suo carattere luminoso (suggerito dal fatto che esso è capace di vedere nel buio) e celeste (Lupo celeste" viene chiamata la stella Sirio). Il lupo, che rappresenta il Cielo, è il compagno della cerva bianca, che rappresenta la Terra: da queste sacre nozze nascono, secondo i Mongoli, gli eroi, come il potente Gengis Khan. Proprio da questi miti scaturiscono sia la credenza nel potere fecondatore dei lupo, che le donne dell'Anatolia invocano per vincere la sterilità, sia quella nella sua dirompente forza che Io fa assurgere a prototipo dell'indomabile ribelle.

I caratteri dei lupo mannaro.

Proprio la duplicità del simbolismo spiega come i tre elementi della licantropia evidenti nella testimonianza iniziale (cioè la trasformazione di un Uomo in lupo, il vagabondaggio notturno e il ruolo salvifico della croce), segnino un percorso che lascia intravedere un'interpretazione del mistero. Dal primo elemento, quello della trasmu tazione ferina, deriva etimologicamente l'espressione lupo mannaro o vermenaro (da lupus hominarius) , una cui variante è 'o lupenare. In tutte le lingue europee è presente un termine che indica l'uomo-lupo: in inglese e in tedesco wervolf, in francese loup-garou, in svedese varulven, in russò volklulaku.

Il secondo elemento, il vagabondaggio notturno, ci introduce in un'ottica psicoanalitica; il fatto stesso che esso si verifica solo di notte ci riconduce alla sfera dell'incubo. Tipico infatti è il sogno del "viaggio" che può simboleggiare un desiderio rimosso, tra cui quello di ribellione e di indipendenza rispetto al padre. Secondo le testimonianze popolari, è il lupo mannaro colui che nasce nella notte di Natale: si tratterebbe di una violazione della norma, in quanto questo giorno è riservato alla nascita di Cristo, rispetto a cui si stabilisce una peccaminosa indipendenza. La terza e ultima fase è quella della "reintegrazione nella norma", che è realizzata dalla Croce di Cristo, nei cui confronti il licantropo sa di aver peccato di ybris o tracotanza. É per questo che sia il lupo mannaro sia le sue potenziali vittime ricorrono alla Croce per "proteggersi" dalla "malattia" della licantropia.

Il Licantropo nella Stregoneria

Come il Vampiro il Lupo Mannaro è inteso come la proiezione animale di un incantesimo che riesce a prendere vita propria ma stavolta viene generato da un incantesimo di odio o discordia, particolarmente truculento, sanguinario e che implichi l'utilizzo delle maniere brute.


 

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